Costiera Amalfitana

All’Università degli Studi, per la Milano Design Week, hanno preso vita una serie di installazioni immersive e sperimentali, nell’ambito del cosiddetto Fuorisalone, visitabile ancora fino al 17 aprile.

In una location dall’atmosfera di festa, nel sotto-portico della “Statale”, tra le proposte ce n’è una che apre lo sguardo alla costa campana, alla quale hanno collaborato due studenti della Costiera Amalfitana.

Genesi” racconta la connessione tra passato, presente e futuro, esplorando la relazione profonda tra uomo e natura, unendo la tradizione ceramica alle nuove sfide ambientali della contemporaneità.

Gli autori sono gli studenti dell’accademia IUAD del Corso Triennale in Design e Architettura degli Interni di Napoli, sotto la guida dell’architetto Salvatore Colasanto e grazie al supporto dell’architetto Giancarlo Solimene.

La “Fabbrica” di ceramica Solimene, opera a Vietri sul Mare dal 1947 nella prestigiosa sede progettata dall’architetto Paolo Soleri, una delle architetture italiane più significative del ‘900.  L’iconica produzione ceramica di questa azienda, unisce il rispetto delle antiche tecniche all’adozione di tecnologie avanzate, ed i suoi spazi aperti sul mare, ospitano mostre ed esposizioni, anche grazie al “Centro Studi d’Arte Vietrese”.

Anche quest’anno, per le installazioni al “Fuorisalone“, é presente il tema della Creatività, e dell’Azione propulsiva che é capace di esercitare nel mondo della progettualità. Le opere esposte rientrano nell’ambito della mostra Interni Cre-Action, ideata e organizzata dalla rivista Interni, magazine di interior e contemporary design. L’evento vuole ribadire inoltre che il know-how italiano é tale, anche grazie al confronto costruttivo tra le diverse culture, le differenti sensibilità ed linguaggi.

Genesi si ispira a Vietri, emblema di porta del territorio amalfitano, e si articola su tre pannelli, due sono composti da colorati cilindri ceramici dalle sfumature marine, che riportano all’acqua ed al suo eterno movimento in relazione alla terra. Sul pannello azzurro centrale, galleggia una terna di immagini onirico-simboliche, ad evocare l’inquinamento in atto, una rete da pesca ed una conchiglia che contiene una Pietà, nella dicotomia tra semplicità e raffinatezza, si racchiude tutta la fragilità di questo prezioso ecosistema. Elementi riflettenti aggiuntivi immergono il visitatore nello spazio dell’installazione, permettendo l’integrazione attiva nell’opera.





Su tutto, il messaggio provocatorio: “Dio non ama il mare“, frase in cui l’avverbio di negazione é significativamente  barrato, così che la citazione tratta dal film Parthenope, ultima opera del regista Paolo Sorrentino, da messaggio di denuncia possa trasformarsi in un auspicio di speranza.

In un mondo che chiede cambiamento, l’installazione invita il pubblico a scrivere il prossimo capitolo di questa storia, un capitolo che passa attraverso l’arte, la sostenibilità e l’innovazione“, spiegano Camilla Criscuolo ed Antonio Quintiliani, i due studenti della Costa d’Amalfi che hanno lavorato nel gruppo IUAD, insieme a Francesca Caso Pia, Dayse Celentano, Giulia Citraro, Matilde D’Angiò, Giulia Diglio, Federica Izzo, Andrea Giulia Lana, Teresa Nocerino, Maria Giovanna Oliveto, Costanza Papa, Andrea Porcaro, Eleonora Scudiero, Bruna Suarez, Alessandro Toci e Lucia Virginia Zambetta.





Questi giovani designer sono riusciti ad arricchire, con la loro energia creativa, il panorama del design contemporaneo internazionale, unendo tradizione e innovazione e promuovendo una visione del design rivolta al futuro .