Costiera Amalfitana

C’è una storia che, da generazioni, continua ad affascinare grandi e piccoli con il suo mondo sospeso tra sogno e realtà: quella di Peter Pan. E proprio questa fiaba senza tempo è stata scelta dalla docente Alma Porpora per il musical scolastico di quest’anno, il suo ultimo spettacolo da insegnante della scuola primaria. Perché proprio Peter Pan? E cosa ci racconta davvero questa storia, al di là del volo e della polvere di fata? La scelta non è casuale. Portare in scena Peter Pan significa offrire agli studenti un’esperienza ricca di stimoli, sia artistici che emotivi. Il musical, infatti, consente di unire recitazione, musica, canto, danza e lavoro di squadra, valorizzando i diversi talenti e permettendo a tutti di sentirsi parte del progetto. Peter Pan è una storia dal significato profondo, che parla del desiderio di restare bambini, della paura di crescere e della forza dell’immaginazione.

Peter, il bambino che non vuole diventare adulto, incarna un sentimento comune a molti: la nostalgia dell’infanzia, con la sua spensieratezza e libertà. L’Isola Che Non C’è, dove tutto è possibile, diventa il simbolo del mondo interiore in cui ognuno può rifugiarsi per sfuggire alle regole e alle pressioni della vita reale. Non si tratta solo di evasione. In questa avventura c’è anche una riflessione più ampia sulla crescita, sull’identità e sul tempo che passa – rappresentato in modo magistrale dal coccodrillo che insegue Capitan Uncino con un orologio che ticchetta inesorabile.
Attraverso personaggi come Wendy, i Bimbi Sperduti e Trilli, i pirati, gli indiani, i ragazzi possono rispecchiarsi nelle emozioni dei protagonisti: la voglia di essere accettati, il bisogno di affetto, il coraggio di affrontare le proprie paure. E così, tra una scena e l’altra, lo spettacolo diventa anche uno strumento educativo, che stimola la riflessione, la crescita personale e il lavoro di gruppo.
La recita di fine anno non è solo uno spettacolo: è un momento speciale per la scuola, per i ragazzi, e per tutta la comunità che si stringe attorno a loro. Ma dietro le quinte quest’anno c’è molto di più. C’è passione, impegno, e un’enorme dose di creatività.

E poi c’è lei, la maestra Alma, per la quale questo musical ha un valore ancora più speciale: rappresenta l’ultimo atto di una lunga carriera dedicata all’insegnamento. Dopo anni trascorsi tra banchi, libri e sorrisi, Alma ha scelto di salutare la scuola e i suoi alunni con un messaggio profondo e poetico: “Non smettete mai di volare, di sognare, di cercare la vostra Isola Che Non C’è”.
Cosa ha significato per lei insegnare? “Devo dire che alla domanda cosa ha significato per me insegnare” sono rimasta un po’ spiazzata. Poi mi è venuto spontaneo rispondere così: insegnare per me ha voluto dire incontrare ogni mattina bambini con cui divertirmi, con cui esplorare il mondo, il loro mondo prima di ogni cosa per poi arrivare ai mondi che ci circondano, bambini da ascoltare con le loro domande e i loro perché; bambini da far fiorire nella loro unicità; bambini da accompagnare nelle loro difficoltà e da guidare nella conoscenza e nel sapere, sempre con viva curiosità, con gioia e passione e grande motivazione, nella speranza di riuscire a suscitare in ognuno la stessa curiosità per il sapere, la stessa passione e la stessa motivazione”.
Esce di scena dalla docenza alla grande, tra gli applausi e le lacrime dei suoi discenti. In questo spettacolo, ogni battuta, ogni passo di danza, ogni canzone sono diventati una lettera d’amore alla scuola e a tutti i bambini incontrati lungo il suo cammino. È un addio dolce e simbolico, ma anche un passaggio di testimone: proprio come Wendy saluta Peter Pan e si prepara a crescere, così Alma affida i suoi studenti al futuro, con la certezza che i semi piantati continueranno a fiorire.
E forse, tra le righe di questo musical, lascia ai suoi amati alunni la lezione più bella: crescere non significa smettere di sognare, ma imparare a farlo con i piedi per terra e il cuore ancora leggero.
Una squadra fortissima ha reso possibile questa performance: la disponibilità della location, l’Arsenale della Repubblica, grazie al Comune di Amalfi, guidato dal Sindaco Daniele Milano, a Francesca Gargano ed Enza Cobalto, il supporto di Sistema Amalfi, gli sponsor, la dirigente Scolastica prof.ssa Franca Masi, i docenti Emilio Citarella ed Alessia Prezioso, l’impegno per la parte teatrale della Filodrammatica Amalfitana, Andreina De Risi per le coreografie, i genitori, che hanno creduto fino alla fine nel progetto, i ragazzi, che si sono impegnati anche nelle ore extrascolastiche e soprattutto GRAZIE dal più profondo del cuore a te, maestra Alma Porpora.
Da madre, a conclusione di questo percorso, sento il desiderio di esprimerti un ringraziamento speciale. In te ho riconosciuto tutte le caratteristiche di chi insegna per vera passione: la pazienza instancabile, la dedizione quotidiana, l’entusiasmo con cui affronti ogni lezione, ma soprattutto la capacità di guardare ogni bambino per quello che è, aiutandolo a crescere con fiducia e curiosità.
Hai saputo trasmettere non solo conoscenze, ma anche valori, attenzione e rispetto. Hai reso l’aula un luogo sicuro, stimolante e pieno di meraviglia, dove ogni piccolo progresso è diventato un grande traguardo. È evidente che il tuo lavoro non è solo un mestiere, ma una vocazione che vivi con il cuore.
Grazie per aver lasciato un’impronta indelebile nel cammino di mio figlio e di tutti i suoi compagni di classe.. Le cose che si imparano con il sorriso e con il cuore non si dimenticano mai, e tu, Maestra, resterai per sempre parte di questo bellissimo ricordo. (Elisabetta Carrano)