Doveva essere una giornata di festa per la GB Caprese, promossa in Promozione, ma si è trasformata in un pomeriggio di grande tensione.
Al termine dell’ultima partita del campionato di Prima Categoria contro la Juventude Stabia, allo stadio San Costanzo di Capri, si è scatenato un acceso confronto tra i giocatori delle due squadre e le rispettive tifoserie, con versioni contrastanti sull’accaduto.
Se inizialmente si parlava di un semplice accenno di rissa, sedato dal pronto intervento di polizia e carabinieri, la Juventude Stabia ha pubblicato un duro comunicato sui propri canali social denunciando una vera e propria “vile aggressione” ai danni dei propri tesserati.
Secondo quanto riportato dalla società di Castellammare di Stabia, al triplice fischio finale alcuni giocatori della GB Caprese avrebbero aggredito i calciatori della Juventude Stabia con pugni e schiaffi. Il club parla di un “clima da caccia all’uomo” avvenuto sul terreno di gioco, dove in diverse occasioni i loro tesserati sarebbero stati colpiti alle spalle. La Juventude Stabia afferma che solo l’intervento successivo delle forze dell’ordine ha evitato conseguenze ancora più gravi.
Il post pubblicato dalla Juventude Stabia è particolarmente duro nel condannare il comportamento dei giocatori della Caprese, accusati di aver “macchiato una pagina di sport” invece di festeggiare la promozione. La società stabiese documenta anche le conseguenze fisiche subite dai propri giocatori, con referti di punti di sutura al labbro, escoriazioni e tumefazioni al viso, corredati da fotografie. Un dettaglio ancora più inquietante riguarda il presunto tentativo di utilizzare un defibrillatore divelto dagli spogliatoi come arma.
La Juventude Stabia solleva inoltre la questione della presenza non autorizzata di circa venti persone sul recinto di gioco prima, durante e dopo la partita, che avrebbero partecipato all’aggressione.
A bordo campo, ad assistere all’incontro, era presente anche il sindaco di Capri, Paolo Falco, invitato per le celebrazioni della promozione della squadra locale. La sua presenza testimoniava l’atmosfera di festa che avrebbe dovuto caratterizzare la giornata.
La partita, terminata con un pareggio 2-2, vedeva la Caprese già promossa e la Juventude Stabia in cerca di punti per evitare i playoff. Un contesto agonistico acceso che, secondo la Juventude Stabia, non giustifica in alcun modo la violenza subita.