Il Comune di Cetara inciampa sulle procedure di “leale collaborazione tra enti” e vede annullato parte del suo regolamento portuale. Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Salerno, Sezione Terza, ha accolto il ricorso presentato dalla Guardia Costiera di Salerno, annullando il decimo comma dell’articolo 8 del regolamento, approvato dal Consiglio comunale lo scorso 17 febbraio.
La decisione dei giudici amministrativi, presieduti da Pierluigi Russo con Olindo Di Popolo estensore e Simona Saracino, si basa sulla mancanza di una formale intesa tra il Comune e l’autorità marittima. L’Avvocatura distrettuale dello Stato ha difeso la Capitaneria, mentre l’avvocato Giuseppe Vitolo ha rappresentato il Comune di Cetara in giudizio.
Il nodo della contesa: spazi di manovra e sicurezza
Al centro del contendere, la necessità di garantire la piena percorribilità ai mezzi d’emergenza all’interno del porto. Già il 12 febbraio, un parere della provincia dei Vigili del Fuoco aveva evidenziato questa esigenza. Nonostante ciò, pochi giorni dopo, il 17 febbraio, il Consiglio comunale ha approvato il regolamento senza un’ulteriore consultazione con l’autorità marittima.
I giudici hanno chiarito che l’intesa richiesta dalla normativa per i comuni che esercitano funzioni in materia portuale non può limitarsi a una semplice interlocuzione. “L’intesa richiesta – si legge in sentenza – non può dirsi raggiunta tra il Comune promanante la disciplina regolamentare e l’autorità marittima costituita dalla Capitaneria di porto“. Una condivisione formale e sostanziale è imprescindibile.
Motivazione insufficiente e dotazioni antincendio sottostimate
Anche la motivazione tecnica addotta dal Comune è stata ritenuta insufficiente. La relazione del 6 maggio 2024, redatta dal responsabile dell’Area tecnica municipale, non specificava lo spazio di transito disponibile e, dettaglio non trascurabile, sembrava suggerire che le dotazioni antincendio della struttura portuale potessero bastare da sole, escludendo implicitamente l’intervento dei Vigili del Fuoco. Una tesi, quest’ultima, categoricamente bocciata dai giudici.