
Ci lascia Walter Mastroberardino , il mondo del vino perde un pezzo della sua storia. Era un’icona non solo per l’Irpinia e la Campania, ma per l’Italia. All’età di novantadue anni, Walter Mastroberardino lascia un’impronta indelebile nel cuore del territorio irpino e nel panorama vinicolo nazionale e internazionale, che ha contribuito a far brillare nel mondo.
Nato nel 1933, ultimo dei figli di Michele Mastroberardino, pioniere dell’esportazione del vino italiano nei difficili decenni iniziali del Novecento, Walter cresce in una famiglia che ha sempre avuto il vino nel sangue. All’età di soli dodici anni, dopo la morte del padre, il giovane Walter si trova a dover assumere un ruolo fondamentale nel proseguire l’opera di sviluppo dell’azienda familiare, proprio nel periodo di ricostruzione post-bellica che segna il destino di molte aziende italiane.
L’infanzia di Walter è indissolubilmente legata al mondo del vino. Chi lo ha conosciuto nell’adolescenza ricorda il ragazzo impegnato in consegne di casse di vino assieme agli autisti, con i libri di scuola a fianco, per non dimenticare mai il valore dell’istruzione, neanche in mezzo a un lavoro faticoso e determinato.
A fianco dei fratelli Angelo e Antonio, Walter fu tra i protagonisti della rinascita del vino irpino, contribuendo a far riscoprire e valorizzare le storiche varietà autoctone della Campania, tra cui il Greco di Tufo, il Fiano di Avellino e il Taurasi. Fu lui, infatti, uno dei primi a comprendere la grande potenzialità commerciale di questi vini e a promuoverli in tutta Italia, da sud a nord, affermando la qualità del vino campano, ancora poco conosciuto nei grandi mercati.
Gli anni Cinquanta segnano l’inizio di un percorso pionieristico. Walter percorre l’Italia, partecipando a fiere, degustazioni e promuovendo i vini in ristoranti ed enoteche. La sua visione, lungimirante e instancabile, lo porta a frequentare i ristoranti più esclusivi, come il celebre Savini di Milano, dove, insieme ad altri produttori visionari, gettò le basi per la fondazione dell’Associazione Italiana Sommelier, alla quale divenne socio onorario.
Negli anni Settanta, con i suoi fratelli, decide di investire massicciamente nelle vigne, una scelta che segnerà l’ingresso dell’azienda in una nuova fase di crescita e di successi commerciali. Investimenti che, nonostante il periodo storico difficile, porteranno i vini Mastroberardino a imporsi come veri e propri ambasciatori di qualità, sia in Italia che all’estero.
Nel 1994, Walter intraprende una nuova, splendida avventura professionale e familiare. Insieme alla moglie Dora Di Paolo, da cui prende il nome, e ai figli Paolo, Lucio e Daniela, fonda Terredora Di Paolo, un progetto che mette al centro la vigna, la sua cura e il rispetto per il territorio. Dai dieci ettari iniziali della tenuta, l’azienda cresce fino a raggiungere i 180 ettari, diventando una delle realtà vinicole più importanti e apprezzate a livello mondiale. Terredora Di Paolo oggi è presente in oltre trenta Paesi, e i suoi vini sono premiati annualmente con riconoscimenti prestigiosi in Italia e all’estero, testimoniando l’impegno instancabile di Walter e della sua famiglia.
Walter Mastroberardino non è stato solo un grande imprenditore: è stato, prima di tutto, un uomo che ha saputo trasmettere l’amore per la terra e per il vino. La sua vita è stata una testimonianza di dedizione al lavoro, rispetto per la famiglia e passione per il territorio, sempre pronto a rialzarsi dopo ogni difficoltà. Per lui, l’eredità più grande non era solo quella economica, ma il valore dell’esempio, che ha insegnato ai suoi figli e a chiunque abbia avuto il privilegio di conoscerlo.
Il suo spirito, il suo impegno e il suo amore per il vino continueranno a vivere attraverso i suoi vini e attraverso la famiglia che ha lasciato in eredità. Walter Mastroberardino rimarrà sempre un simbolo di passione, rigore e innovazione, testimone di una storia che ha scritto con il cuore, un bicchiere alla volta.
Fonte : PositanoNews.it