Penisola Sorrentina

Sulla Statale 163 la tentazione ad una guida “sportiva” ad alta velocità, per molti è spesso irrinunciabile, tanto che da strada turistica si è trasformata in trappola mortale, eppure le proposte e le possibili soluzioni non ancora riescono a convergere.

Dopo l’ultimo incidente del 4 giugno scorso, nel quale ha perso la vita un pedone ad Amalfi, investito da una moto di grossa cilindrata, la FeNAILP locale ripropone a gran voce l’installazione di Autovelox: “Durante tutti i weekend invernali e per l’intera stagione estiva la Costiera si trasforma in un velodromo a cielo aperto“.

Non si può negare che essi siano tra i migliori deterrenti possibili, ma nel caso della 163 più che per gli effetti sulla velocità, lo sarebbero per l’allettante incasso delle salate multe da parte dei comuni.

Il percorso multicurvilineo della 163, rende tale soluzione inefficace ai fini della riduzione degli incidenti mortali, che resterebbero sempre possibili, ad ogni curva successiva libera da dispositivi!

Discorso analogo è quello della proposta lanciata in una recente riunione tra sindaci e dirigenti dei vari enti, di installare i Sorpassometri, più costosi e sofisticati: un’unità posta in alto con fotocamere e videocamere ad alta risoluzione, sensori o spire nell’asfalto ed elaboratore server.

Di fatto non esiste alcun segnale che obblighi ad agevolare il sorpasso, tuttavia l’Art. 148 del Codice della Strada relativamente al “Sorpasso” recita: “L’utente che viene sorpassato deve agevolare la manovra e non accelerare. Nelle strade ad una corsia per senso di marcia, lo stesso utente deve tenersi il piu’ vicino possibile al margine destro della carreggiata […] Quando la larghezza, il profilo o lo stato della carreggiata, tenuto anche conto della densita’ della circolazione in senso contrario, non consentono di sorpassare facilmente e senza pericolo un veicolo lento, ingombrante o obbligato a rispettare un limite di velocita’, il conducente di quest’ultimo veicolo deve rallentare e, se necessario, mettersi da parte appena possibile, per lasciar passare i veicoli che seguono.

Dei cartelli informativi forse potrebbero ricordarlo, soprattutto ai conducenti di bus e camion. Anche a tanti automobilisti però, che seppur inesperti alla guida su questo tipo di strada, accellerano proprio sui brevi e rari rettilinei, impedendo agli altri di sorpassarli in sicurezza o addirittura favorendo manovre rischiose.

Dai dati Aci-Istat 2023, le vittime di incidenti stradali sono in calo in Italia ma non sulla 163, in netta controtendenza.

Va detto però che, in quanto a mortalità, non tutti gli incidenti sono uguali: in uno scontro auto e bus, è il veicolo più leggero ad avere la peggio, in scontri tra due o più auto, sono i pedoni quelli più a rischio di mortalità, pari al 2,6% rispetto allo 0,7% delle auto e l’1,6% delle moto.

I motociclisti sono molto più vulnerabili in caso di collisione con altri veicoli, anche quando non direttamente coinvolti nell’impatto, a causa della mancanza di protezione fisica e della velocità spesso più elevata, e sulla 163 dove le moto sorpassano facilmente i veicoli grazie a manovre spericolate, ciò è ancora più vero.

Ogni domenica una moltitudine di centauri in look nero integrale, invadono la 163 diventando emblema di un turismo non più sostenibile per i residenti.

Allora finalmente diciamolo: per ridurre la strage di morti sulla 163, è arrivato il momento di interdire l’accesso ai motoveicoli di grossa cilindrata nei giorni festivi, anche se non servirà a ridurre gli incidenti tra autoveicoli dovuti all’alta velocità.

L’esempio da seguire è quello della Germania, dove su alcune strade, è stato chiuso del tutto il traffico motociclistico nei weekend, o del Tirolo, dove dal 2021 è interdetta la percorrenza alle moto lungo alcuni valici montani, anche allo scopo di ridurre l’aumento nell’ambiente dell’inquinamento acustico, problema tutt’altro che irrilevante.