Tramonti
Tredici borghi con altrettante parrocchie, sparsi sopra ineguali piani, costituiscono il territorio di Tramonti; il luogo prende il nome dalla sua configurazione morfologica, “intra montes ubertas”, ovvero terra tra i monti.
Le origini della cittadina non sono certe. Secondo quanto afferma lo storico Camera “l’istoria è muta intorno ai primi abitatori di Tramonti, anche se non senza fondamento si può attribuire l’origine di questo borgo agli espulsi e dispersi Picentini, i quali, rimasti combattuti e fugati dai romani, furono costretti a cercare ricovero nelle vicine borgate”; della stessa idea è anche lo storico Cerasuoli, il quale afferma che Tramonti abbia avuto origine dall’unione di Picentini, Etruschi ed altri popoli.
Prendendo spunto da ciò che riferisce il cronista Andrea Mola da Tramonti, gli aborigeni abitanti di Tramonti furono uniti a consorzio dai Romani, fondatori di Scala e Amalfi, edificarono, per motivi di sicurezza, sul lato occidentale il villaggio di Cesarano, la cui fondazione si fa risalire al IV – V secolo a.C. Questo borgo fu per molto tempo propugnacolo principale di Tramonti, e dovette sostenere la guerra contro i principi Durazzeschi ed Aragonesi di Napoli. La popolazione andò man mano crescendo, si sparse per il medesimo luogo il quale venne diviso in villaggi. Anche il suo stemma è allusivo: tre monti sormontati da luna crescente.
In antiche scritture medioevali sono state trovate notizie riguardo all’esistenza di altri borghi (che prendevano il nome dalle famiglie più importanti del luogo), oltre ai tredici che costituiscono l’attuale territorio.
Tramonti, come gli altri paesi della costiera, non può essere considerato separatamente dalla città di Amalfi, infatti quest’ultima arrivò all’apice della sua grandezza attraverso un lungo travaglio di prove, di lotte, di vittorie, cui contribuirono anche le varie forze limitrofe. Anche Tramonti ha avuto una parte importante nel sorgere della repubblica amalfitana, per cui la troveremo coinvolta con le popolazioni rivierasche nella difesa della città di Amalfi contro il longobardo Arechi II, contro l’ambizioso Sicardo, fino a quando Amalfi liberandosi dal dominio del duca di Napoli, il 1º dicembre 839, e con la proclamazione della repubblica, cominciò quella gloriosa ascesa che la portò ad essere una grande potenza marinara per più di tre secoli. Anche Tramonti ha usufruito dei traffici della Repubblica Amalfitana, accrescendo così il proprio sviluppo commerciale ed artistico; non sarebbe altrimenti possibile spiegare il gran numero di chiese ivi esistenti, di monumenti antichi, la presenza di tante famiglie nobili ed il numero straordinario di uomini illustri.