Costiera Amalfitana

Giornata di formazione su sicurezza stradale e informazione per giornalisti, la testimonianza da Positano di Sonia Fusco . Sonia è una di quelle “mamme coraggio”, se mi consente il termine, ad aver trasformato una tragedia in una ragione di vita e di testimonianza per la sicurezza stradale , ma anche per il modo di comunicarla.

Parliamo di Sonia perchè siamo di Positano, non è l’unica, per fortuna, che si batte con grande coraggio, determinazione e cuore per questa causa nobile. Purtroppo continuano gli incidenti mortali sulla SS 163, in particolare la strada da Piano di Sorrento a Positano è diventata un cimitero pieno di lapidi.

Oltre a partecipare ad eventi nelle scuole, con la Croce Rossa in Costa d’ Amalfi, a Sorrento con iniziative che abbiamo seguito con grande commozione , come il torneo fra le squadre delle scuole superiori, Sonia segue anche la comunicazione e le modalità con le quali si descrivono gli incidenti. Spesso noi giornalisti siamo colpevoli di dover seguire la tempestività della notizia, anticipare i fatti, scrivere di retroscena senza avere sufficiente documentazione e riscontro, a volte si mettono in risalto troppo particolari drammatici e immagini forti. Di fronte a queste esigenze si è a un bivio, c’è del giornalismo, come quello anglosassone, che calca la mano sui particolari e le foto, non solo per avere più visite, ma anche per trasmettere con forza che la velocità non è un gioco e che si rischia davvero la morte. E crediamo che testimonianze di sopravvissuti , anche dure, che abbiano perso una gamba o un braccio, in un incidente stradale, forse sarebbe opportuna nelle scuole, più che sciorinare solo gli articoli del codice della strada come spesso abbiamo visto fare negli incontri nelle scuole. Immagini e testimonianze forti , pensiamo , potrebbero essere utili, come pure denunciare i pericoli, come spesso abbiamo fatto. Chi passa al semaforo con il rosso, la mancanza di controlli di velocità, i comportamenti gravemente scorretti, le strade dissestate. Ovviamente questo deve tener conto anche delle sensibilità che vanno rispettate assolutamente ed indiscutibilmente, un difficile equilibrio, anche per questo è importante che si facciano questi incontri con i giornalisti, che speriamo avvengano anche in streaming o vengano registrati con video e divulgati . Ringraziamo Sonia Fusco , e non solo lei,  parliamo di lei in quanto giornale locale di Positano, ma ringraziamo chiunque abbia la forza, che Dio o i figli persi , ma che come angeli stanno sempre con loro, gli danno, per testimoniare in ogni sede contro la violenza stradale.

Martedì prossimo, il 15 aprile, alle 15.00, presso la sede di Anas Campania a Napoli, si terrà un corso di formazione professionale per giornalisti dedicato a sicurezza stradale e informazione.

I lavori saranno presieduti dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli. Interverranno Nicola Montesano, responsabile di Anas Campania, Agnese Pane, dirigente della Sezione Polizia Stradale di Napoli, Edoardo Cosenza, assessore alle Infrastrutture del Comune di Napoli, Paolo Monorchio, direttore della Croce Rossa di Napoli e Dirigente Medico dell’Ospedale pediatrico ‘Santobono’ e Mario Avagliano, responsabile Global Media Relations Anas.

La moderazione è affidata a Chiara Biggi, addetta stampa di Anas Campania e Basilicata.

In chiusura anche due testimonianze di familiari di vittime di violenza stradale, tra cui quella di Sonia Fusco di Positano, madre di Fernanda Marino, la 17enne che il 21 ottobre del 2021 morì alla guida del suo motorino sulla Strata Statale 163 Amalfitana, travolta e uccisa dal conducente di un’auto a noleggio.

Grazie ai contributi degli Enti, delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine coinvolte, che approfondiranno il loro lavoro quotidiano, fornendo dati sulla incidentalità stradale, si parlerà dell’importanza di parole responsabili e del rapporto tra sicurezza stradale e informazione.

Lo scopo più profondo dell’incontro – sulla scia già tracciata durante precedenti corsi già svoltisi sul tema – è quello di promuovere un cambiamento culturale nel modo di comunicare quello che è un fenomeno preoccupante, nonché prima causa di mortalità per i giovani nella fascia compresa tra i 19 ed i 23 anni: la violenza stradale.