Costiera Amalfitana

Si è spenta ieri sera, nella sua casa napoletana, una delle figure più insigni e poliedriche del panorama culturale italiano: il Maestro Roberto De Simone. Aveva 91 anni. Compositore, regista, musicologo e fine studioso delle tradizioni popolari, De Simone è deceduto poco dopo le 21, a breve distanza dal suo ritorno a casa dopo un ricovero all’ospedale ‘Vecchio Pellegrini‘ per problemi respiratori legati a un’influenza. Nato il 25 agosto 1933 nel vivace quartiere Pignasecca di Napoli, De Simone ha dedicato la sua lunga e prolifica carriera alla salvaguardia e alla reinterpretazione del vasto patrimonio orale e musicale del Mezzogiorno, spesso a rischio di dispersione.

La fondazione, nel 1967, della Nuova Compagnia di Canto Popolare segnò una svolta epocale nel recupero della musica tradizionale campana e meridionale. Il suo capolavoro indiscusso, l’opera teatrale “La gatta Cenerentola“, debuttò al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1976, consacrandosi come una delle più alte e innovative espressioni di teatro musicale ispirato alle radici popolari. Intellettuale raffinato e uomo di profonde radici, De Simone mantenne un legame speciale con diverse aree del Sud Italia.

Nel 2015, la Costiera Amalfitana lo onorò nominandolo “Magister di Civiltà Amalfitana” durante la XV edizione del Capodanno Bizantino, celebrata nella suggestiva cornice di Piazza Umberto I ad Atrani. Quella nomina, come ricordò l’allora assessore alla Cultura Enza Cobalto, riconosceva in De Simone “il miglior emblema di cultura e tradizione“, sottolineando l’impegno delle amministrazioni locali e del Centro di Cultura e Storia Amalfitana nel riscoprire l’identità storica del territorio.

Il percorso professionale di De Simone è stato costellato da incarichi di altissimo profilo: fu direttore artistico del prestigioso Teatro San Carlo di Napoli dal 1981 al 1987, guidò il Conservatorio San Pietro a Majella e fu nominato Accademico di Santa Cecilia. Parallelamente, ha lasciato un’impronta indelebile nella saggistica, con numerose pubblicazioni (principalmente per Einaudi) che hanno esplorato e trasmesso il valore antropologico e musicale delle tradizioni partenopee a un vasto pubblico.

La sua statura intellettuale e artistica è stata riconosciuta attraverso numerosi premi, tra cui il Premio Roberto Sanseverino nel 2003, il Premio Nonino Risit d’Aur nel 2015, fino alla massima onorificenza della Repubblica Italiana, quella di Cavaliere di Gran Croce, conferitagli nel 2019. Con Roberto De Simone scompare non solo un artista, ma un vero e proprio custode della memoria e dell’identità culturale del Sud Italia.