
Un risveglio grigio e soffocante per la Piana Sorrentina, oggi avvolta da una densa cappa di fumo che ha reso l’aria irrespirabile sin dalle prime ore del mattino. L’origine del fenomeno, con ogni probabilità, è da attribuire all’accensione di roghi di sterpaglie in collina, presumibilmente sul versante del Monte Vico Alvano.
Complice una particolare corrente mattutina che dal Golfo di Salerno si dirige verso quello di Napoli, il fumo si è incanalato lungo le pendici del monte, scendendo a valle e stazionando a bassa quota, proprio sopra centri abitati e coltivazioni. Un’intera area si è ritrovata avvolta in una nebbia tossica, che oltre a compromettere la qualità dell’aria, ha sollevato preoccupazioni per la salute pubblica e per l’ambiente.
Bruciare residui vegetali è una pratica ancora troppo diffusa in agricoltura, nonostante le numerose normative che ne vietano l’uso in assenza di precise condizioni di sicurezza e autorizzazioni. Il danno ambientale è grave: si parla di tonnellate di anidride carbonica rilasciate nell’atmosfera, in un momento storico in cui ogni gesto irresponsabile pesa come un macigno sul bilancio climatico globale.
Le autorità preposte sono chiamate ad intervenire con urgenza. Servono controlli più rigorosi, sanzioni efficaci e campagne di sensibilizzazione rivolte agli agricoltori, affinché si abbandonino pratiche ormai anacronistiche e dannose. La tutela del territorio e della salute pubblica non può più essere lasciata all’incoscienza del singolo.
Nel frattempo, si raccomanda ai cittadini di limitare l’esposizione all’aperto, soprattutto per bambini, anziani e persone con patologie respiratorie. La Piana Sorrentina merita cieli limpidi, non nuvole di fumo.