Penisola Sorrentina

Non voltarsi dall’altra parte. È questo il messaggio più forte che emerge dalla manifestazione svoltasi questa sera a Piano di Sorrento, quando Piazza Cota si è trasformata in un luogo di solidarietà, memoria e impegno civile. La comunità intera si è riunita per esprimere vicinanza al popolo palestinese di Gaza e per ribadire con forza un principio universale: il genocidio va condannato sempre, senza esitazioni e senza ambiguità.
In un momento storico in cui l’orrore della guerra sembra voler diventare normalità ed in cui i conflitti si moltiplicano sotto gli occhi spesso indifferenti del mondo, Piano di Sorrento ha scelto di non restare in silenzio. La piazza principale si è colorata di bandiere palestinesi e vessilli arcobaleno, simboli di una volontà chiara: chiedere la cessazione immediata delle ostilità, la protezione dei civili, il rispetto dei diritti umani e il rifiuto del riarmo come risposta alla crisi.
A rendere ancora più significativo questo gesto collettivo, è stata la presenza compatta e convinta delle parrocchie cittadine e dei priori delle confraternite carottesi, a testimonianza di quanto il ruolo della Chiesa sia ancora oggi fondamentale nell’educazione alla pace, alla giustizia e alla fratellanza tra i popoli. Gli amministratori parrocchiali delle tre parrocchie di Piano di Sorrento erano presenti insieme ai cittadini, in un segno tangibile di partecipazione e di guida spirituale. Le confraternite, da sempre cuore pulsante della vita religiosa e sociale del paese, hanno contribuito a rendere visibile l’anima solidale della comunità.
Il valore della testimonianza cristiana, oggi più che mai, si manifesta nella capacità di alzare la voce contro l’ingiustizia, di prendere posizione quando i diritti vengono calpestati, di educare all’empatia e all’accoglienza anche in tempi difficili. Non si tratta solo di un gesto simbolico, ma di una chiamata al dovere morale e civile di tutti: rifiutare la logica dell’odio, non normalizzare il dolore, continuare a denunciare l’orrore del genocidio, ovunque si verifichi.
L’Amministrazione Comunale, le associazioni del territorio, le parrocchie e le confraternite hanno dato un esempio concreto di unità e responsabilità. Un messaggio potente, che va oltre i confini locali: la pace non è un’utopia, è una scelta quotidiana, che parte dai piccoli gesti e dalle comunità che decidono di non girarsi dall’altra parte.
In un tempo in cui la sofferenza di interi popoli rischia di diventare rumore di fondo, Piano di Sorrento ha scelto di ascoltare quel dolore, di riconoscerlo e di condividerlo. Perché la dignità umana non ha confini. Perché il silenzio, di fronte al genocidio, è complicità. E perché la voce della coscienza non può essere messa a tacere.