Costiera Amalfitana

“Quando Amalfi mangiava il mare”: l’omaggio a Gaetano Afeltra
L’eco delle onde si infrange ancora sulla costa amalfitana, portando con sé il ricordo di un figlio illustre di questa terra: Gaetano Afeltra, storico giornalista italiano. Ieri, nel giorno del suo genetliaco, la sua memoria è rieccheggiata attraverso le parole di chi lo ha conosciuto e amato.

Luigi Buonocore, con un post commosso sul suo profilo Facebook, ha rievocato l’articolo “Quando ad Amalfi si mangiava il mare“, pubblicato sul Corriere della Sera il 29 luglio 1986. In quelle righe, Afeltra descriveva un’Amalfi autentica, dove il mare era nutrimento per il corpo e per l’anima, dove i ragazzi crescevano “senza vitamine, neri di sole, mangiando pane e pomodori, sole e mare”. Un’immagine vivida di un’infanzia trascorsa in simbiosi con la natura, tra bagni nel mare cristallino e sonni ristoratori sulla sabbia calda.

Sigismondo Nastri, anch’egli giornalista, ha voluto ricordare Afeltra come “il più grande degli amalfitani“, testimoniando un’amicizia profonda e un legame indissolubile.

Gaetano Afeltra, nato ad Amalfi l’11 marzo 1915 e scomparso il 9 ottobre 2005, ha lasciato un segno indelebile nel panorama giornalistico italiano. La sua penna ha raccontato la storia del nostro Paese con passione e acume, spaziando dalla cronaca alla cultura, dalla politica al costume. La sua voce, intrisa di amore per la sua terra natale, ha saputo raccontare l’anima di Amalfi, con le sue tradizioni, i suoi colori e i suoi profumi.

Ieri, nel giorno del suo compleanno, Amalfi e l’Italia intera hanno reso omaggio a un grande giornalista e a un uomo che ha saputo raccontare la vita con la stessa intensità con cui ha amato il mare della sua terra.

Gaetano Afeltra: una vita per il giornalismo

La carriera di Gaetano Afeltra è stata un susseguirsi di successi e riconoscimenti. Dopo aver iniziato a lavorare come cronista, Afeltra ha collaborato con alcune delle testate giornalistiche più prestigiose d’Italia, tra cui il Corriere della Sera, dove ha ricoperto il ruolo di inviato speciale e di editorialista.

La sua penna ha saputo raccontare i grandi eventi del Novecento, dalla Seconda Guerra Mondiale al boom economico, dalla Dolce Vita romana agli anni di piombo. I suoi articoli, sempre puntuali e incisivi, hanno saputo cogliere l’essenza dei fatti e dei personaggi, offrendo ai lettori un’analisi lucida e approfondita della realtà.

Afeltra è stato anche un apprezzato scrittore, autore di numerosi libri che hanno riscosso un grande successo di pubblico e di critica. Tra le sue opere più famose, ricordiamo “Corriere primo amore“, “Milano amore mio” e “Com’era bello nascere nel lettone“.