Costiera Amalfitana

“Le Donne dell’Antichità” di Anselm Kiefer appariranno venerdì prossimo a Villa Rufolo, grazie alla collaborazione della Fondazione Ravello con la prestigiosa Galleria Lia Rumma.

Le opere di uno dei più grandi artisti del nostro tempo, saranno allestite dall’11 luglio al 26 agosto 2025 nell’ambito del Ravello Festival 2025.

Kiefer è un artista nato tra le rovine della Germania del 1945, che ha usato da sempre la sua opera affinché l’umanità tenesse bene a mente il male del nazismo, e lo ha fatto dall’inizio, in modi anche provocatori, dal farsi fotografare mentre faceva il saluto nazista, alla creazione di installazioni che ricordano il Führerbunker.

Ad 80 anni le sue opere, nonostante un timido percorso di schiarimento cromatico, appaiono ancora spesse ed aspre, con tinte cupe e terrose solcate da crettature e stratificazioni, una memoria di segni scabri e forti nella malinconia plumbea di ascendenza nordica.

Gli spazi di Villa Rufolo e del suo storico giardino, offrono un’inedita dimensione scenica a queste figure femminili che galleggiano negli spazi senza tempo, mettendo in crisi la narrazione cronologica delle storie: Paete, rievoca il gesto di Arria, matrona romana che si colpì al ventre, Tusnelda, donna fiera e coraggiosa che da prigioniera viene condotta a Roma, e l’iconica Apollodors Liste, dal lungo strascico che svolge la storia dal mito alla contemporaneità.





Un evento di grande spessore, questo che si sta per inaugurare a Ravello, solo a pochi giorni di distanza dalla fine di un altro ad Amsterdam, la mostra dedicata ad Anselm Kiefer – ‘Sag mir wo die Blumen sind’.





Per la prima volta nella loro storia, due dei più grandi musei nazionali, il Van Gogh Museum e lo Stedelijk Museum Amsterdam, hanno unito le forze per organizzargli una grande mostra e dimostrare l’influenza di Vincent van Gogh sull’opera di Kiefer, uno degli artisti più importanti del nostro tempo. All’età di diciassette anni, Kiefer vinse una borsa di studio per un viaggio e scelse di seguire il percorso intrapreso da Van Gogh dai Paesi Bassi al Belgio ed alla Francia, che è rimasto a lungo per lui una fonte vitale di ispirazione.

La mostra a Ravello è stata organizzata in concomitanza al Ravello Festival 2025 ed i suoi 15 concerti d’estate nella “Città della Musica“, organizzati dalla Fondazione omonima, guidata dal presidente Alessio Vlad, con la direzione generale di Maurizio Pietrantonio e la direzione artistica di Lucio Gregoretti, ed il sostegno della Regione Campania.