Penisola Sorrentina

Sorrento ( Napoli ) – L’Italia è nuovamente sotto shock di fronte alla tragica notizia di due brutali femminicidi che hanno strappato alla vita due giovani studentesse universitarie: Sara Campanella, 22 anni, uccisa per strada a Messina, e Ilaria Sula, 22 anni, il cui corpo è stato ritrovato senza vita in una valigia alle porte di Roma. Due storie di violenza inaudita che interrogano profondamente la nostra società e, in particolare, le dinamiche relazionali tra giovani donne e uomini.

Per l’omicidio di Sara Campanella è indagato un suo compagno di corso, Stefano Argentino, accusato di averla perseguitata per ben due anni, un incubo culminato nel peggiore dei modi. Nel caso di Ilaria Sula, l’ex fidanzato Mark Antony Samson ha confessato di essere l’autore del terribile delitto. Due vite spezzate, due giovani donne con lo stesso destino segnato dalla furia di uomini che non hanno accettato la fine di una relazione o un rifiuto.

Collegamento di Giustizia Cafè con Luigi Alfano, avvocato, criminologo, cassazionista: “Questi tragici eventi ci pongono di fronte a una realtà allarmante: sta succedendo qualcosa di profondamente grave nei rapporti tra giovani donne e giovani uomini. L’incapacità di accettare un ‘no’, una decisione autonoma da parte della donna, si trasforma in ossessione, controllo e, nei casi più estremi, in violenza letale. Non si tratta di episodi isolati, ma di un sintomo di una cultura ancora troppo spesso permeata da dinamiche di potere distorte e da una mancata educazione al rispetto e all’affettività sana.”

L’assassinio è solo la punta di un iceberg di violenza di genere sommersa e inquietante. I dati parlano chiaro: secondo il Servizio Analisi Criminale della Direzione centrale della Polizia criminale, nel 2023, nel 65% dei casi di violenza sessuale, gli autori noti avevano un’età compresa tra i 14 e i 34 anni, e un preoccupante 27% tra i 14 e i 17 anni. Numeri che evidenziano come la violenza di genere stia assumendo contorni sempre più giovanili, radicandosi in una fascia d’età cruciale per la formazione e lo sviluppo di relazioni sane.

Un recente rapporto del 2024 di Save The Children getta ulteriore luce su questa problematica, evidenziando come tra gli adolescenti sia diffusa una preoccupante propensione al controllo all’interno delle relazioni, manifestata spesso attraverso i social media. Messaggi insistenti, richieste di password, gelosia ossessiva e monitoraggio costante sono spie di un disagio relazionale profondo e di una visione distorta del rapporto di coppia. Il rapporto sottolinea anche la persistenza di stereotipi di genere radicati, che contribuiscono a normalizzare comportamenti possessivi e violenti.

“Lo stalking è il primo, gravissimo segnale che deve mettere in allarme ogni donna, i suoi amici e parenti,” ammonisce l’avvocato Alfano. “Non va sottovalutato alcun comportamento persecutorio, nessuna insistenza eccessiva, nessun tentativo di controllo o isolamento. È fondamentale che le vittime si sentano ascoltate e supportate, e che denuncino immediatamente qualsiasi forma di molestia o minaccia. Allo stesso modo, chi è testimone di tali comportamenti ha il dovere morale e civile di intervenire e segnalare la situazione alle autorità competenti.”

La tragica fine di Sara e Ilaria ci impone una riflessione urgente e profonda. È necessario un impegno corale da parte delle istituzioni, della scuola, delle famiglie e dei media per promuovere una cultura del rispetto, dell’uguaglianza e del rifiuto di ogni forma di violenza di genere. L’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, la sensibilizzazione sui segnali di allarme della violenza e lo sviluppo di centri di supporto efficaci per le vittime sono passi fondamentali per contrastare questa spirale di violenza che continua a mietere giovani vite. Il silenzio e l’indifferenza sono complici di chi non accetta un no e trasforma il rifiuto in morte.