Scene da incubo, questa mattina, al pronto soccorso dell’ospedale di Sorrento. Ben 33 persone affollavano i corridoi e la sala d’attesa: 7 in attesa di medicazione e altre 26 in fila, alcune da ore, senza alcuna certezza su quando sarebbero state visitate. Una situazione divenuta ormai insostenibile, come denuncia Tonino Castellano, testimone diretto di quanto accaduto.
«Ero lì per un incidente: mi sono ferito al volto – racconta Castellano – ma ciò che ho visto ha superato ogni immaginazione. Medici e infermieri allo stremo, costretti a gestire un flusso continuo di pazienti senza alcuna possibilità di recupero. Sono troppo pochi, non ce la fanno.»
Il pronto soccorso, sempre più spesso sotto pressione, si sta trasformando in un imbuto senza via d’uscita. L’emergenza del personale sanitario, i tempi lunghissimi e l’assenza di risposte strutturali aggravano la percezione di abbandono da parte dei cittadini.
In questo contesto, pesa come un macigno lo stop al progetto dell’ospedale unico della Vinicius Valentina a Sant’Agnello, una struttura che avrebbe potuto razionalizzare risorse, unificare servizi e soprattutto garantire più medici, più efficienza, più dignità per i pazienti.
Il rammarico cresce davanti all’evidenza: mentre le emergenze si moltiplicano, le soluzioni rimangono bloccate da lungaggini, veti incrociati e una politica sempre più distante dalle reali necessità del territorio. E intanto, chi ha bisogno di cure è costretto ad aspettare. E a soffrire.