Penisola Sorrentina

Svolta green per Capri: L’isola avrà la sua Area Marina Protetta, via le barche a motore dai Faraglioni

L’isola di Capri si prepara a tagliare un traguardo storico: l’istituzione dell’Area Marina Protetta, che dovrebbe diventare una realtà entro l’estate del 2026. L’annuncio, come riportato da Anna Maria Boniello e Antonino Pane de “Il Mattino”, carico di soddisfazione, arriva dal sindaco di Anacapri, Franco Cerrotta, che stima in circa sei mesi il tempo necessario per completare l’intero iter burocratico. “Siamo determinati, anzi, l’isola intera è determinata dopo il vertice di Roma“, ha dichiarato Cerrotta, “non vedo ostacoli che possano frenare il raggiungimento di questo importante obiettivo“.

Il progetto, che rappresenta un passo decisivo per la difesa del patrimonio naturalistico caprese, prevede una svolta epocale: ai celebri Faraglioni si potrà accedere solo a remi o a nuoto, bandendo definitivamente le imbarcazioni a motore.

La Road Map per la Tutela del Mare

Il percorso per la creazione dell’Area Marina Protetta di Capri passa attraverso un emendamento alla legge numero 979 del 31 dicembre 1982, la “Disposizioni per la difesa del mare”. Questa normativa, fondamentale per la protezione dell’ambiente marino e l’istituzione delle riserve, individuava 52 “aree di reperimento” destinate a diventare Aree Marine Protette. Il problema per Capri era l’inclusione nell’area denominata “Fondali di Capri e Punta Campanella“.

L’emendamento, che sarebbe già stato depositato, mira a scorporare Capri da quest’ultima, creando un’area di reperimento autonoma e autonoma per l’isola. Come spiega Antonino Miccio, direttore della Amp Regno di Nettuno e presidente del coordinamento nazionale dei direttori aree protette in Federparchi, Capri rappresenta il “territorio ideale per verificare gli enormi benefici che la tutela e il godimento responsabile possono generare per l’ambiente e per il turismo di qualità“. Un’opportunità unica per i comuni di Capri e Anacapri di “difendere un patrimonio naturalistico unico al mondo e, contemporaneamente, promuovere quel godimento responsabile sempre più apprezzato dal turismo di qualità“.