Penisola Sorrentina

Tensioni in aumento tra i Comitati dei pendolari dell’EAV e le associazioni territoriali della Penisola Sorrentina. Al centro della polemica, le accuse mosse ai vertici dell’azienda di trasporto di favorire la linea Napoli-Sorrento a discapito di quelle dell’hinterland vesuviano. Ma dalla costiera arriva una replica netta: “Il nostro problema è doppio”.
La miccia si accende nella mattinata dell’8 giugno, quando i Comitati dei pendolari EAV accusano pubblicamente l’azienda di trasporto campana di destinare maggiore attenzione e risorse alla linea ferroviaria Napoli-Sorrento, trascurando le esigenze dei territori vesuviani. Una critica che ha trovato immediata risposta da parte di Sergio Fedele, presidente di Atex Campania, e di Vincenzo Ercolano, presidente di Confcommercio Sorrento.
Secondo Sergio Fedele le accuse rivolte al presunto favoritismo nei confronti della linea per Sorrento sono non solo infondate, ma rischiano di alimentare una inutile guerra tra territori: “La Penisola Sorrentina non ha un solo problema ne ha due: quello del disastro EAV, che condividiamo con altri territori, e quello dell’accessibilità complessiva, una carenza infrastrutturale che ci isola ancora di più”.
A differenza di molte aree del napoletano e del vesuviano, infatti, i Comuni della penisola non possono contare né su una seconda linea ferroviaria statale, né su un’uscita autostradale. Una condizione che aggrava ulteriormente la già complicata mobilità locale, specialmente durante la stagione turistica.
Proprio per queste ragioni, ricorda Fedele, fu istituito presso la Prefettura il Tavolo Permanente per l’Accessibilità in Penisola Sorrentina, un organismo creato per fronteggiare una doppia emergenza, ferroviaria e stradale, che impatta residenti e turisti ed afferma: “Non si tratta di privilegi ma della necessità di affrontare una crisi unica nel suo genere”.
Anche Vincenzo Ercolano sottolinea la gravità della situazione: “Qui non esistono alternative. Siamo tagliati fuori sia su rotaia che su gomma. Parlare di favoritismi è non solo errato, ma profondamente ingiusto nei confronti di una comunità che vive un doppio isolamento”.
Entrambi i rappresentanti delle associazioni locali lanciano un appello alla responsabilità: evitare che le legittime proteste si trasformino in contrapposizioni territoriali. “È un errore gravissimo – concludono – far passare l’idea che per risolvere un problema si debba penalizzare un altro territorio. I problemi vanno affrontati con cooperazione, lucidità e visione comune”.
Nel frattempo, la crisi dei trasporti continua a penalizzare ogni area della Campania, seppur in modi diversi. A complicare il quadro i ritardi nell’arrivo dei nuovi treni e i lavori di ammodernamento del sistema ferroviario, previsti dal PNRR, che non porteranno benefici concreti prima dei prossimi 5-6 anni. Fino ad allora, l’unica vera via d’uscita sembra essere quella del dialogo costruttivo tra territori.