Penisola Sorrentina

Piano di Sorrento (NA) – Una domenica all’insegna della cultura e della musica ha animato ieri Villa Fondi Museo Georges Vallet, gioiello incastonato nella pittoresca Piano di Sorrento. L’evento, parte integrante del “ArcheoAperiMusica” promosso con passione dal vicesindaco Giovanni Iaccarino, ha visto confluire un folto pubblico desideroso di immergersi nella bellezza del luogo e nelle armonie musicali.

Ad accogliere i visitatori, un trio d’eccezione: il vicesindaco Giovanni Iaccarino, il direttore del museo Giovanni Di Brino, e il maestro Paolo Scibilia, figura chiave dell’atteso concerto.

“Siamo particolarmente lieti di aprire le porte di questo museo e di dare il via a queste giornate speciali,” ha esordito il direttore Di Brino, visibilmente soddisfatto della partecipazione. “Oggi abbiamo il piacere di ospitare tanti turisti e tante persone provenienti da tutta la penisola, attratte dalla ricchezza culturale e dalla bellezza di questo luogo.” Interrogato sul suo rapporto con il territorio, il direttore ha aggiunto con un sorriso: “Mi trovo in un posto meraviglioso, un’autentica fortuna. Sono davvero felice di questa nuova esperienza.”

Il vicesindaco Iaccarino ha poi sottolineato l’importanza della sinergia istituzionale per la realizzazione di eventi di tale portata. “Siamo felici e orgogliosi di aver rinsaldato il rapporto con la Soprintendenza,” ha dichiarato con entusiasmo. “L’arrivo di un giovane direttore come Giovanni Di Brino, archeologo ed esperto della materia, rappresenta un valore aggiunto per il museo. Desidero ringraziare la Soprintendenza per la collaborazione, resa ancora più significativa in un’ottica di riorganizzazione che prevede anche la bigliettazione. Grazie a un accordo tra le parti, la visita al museo e il concerto di oggi sono offerti gratuitamente.”

Il vicesindaco ha poi espresso la sua gratitudine verso il professore Osanna e il direttore Di Brino per il loro impegno, menzionando anche il fondamentale supporto della Città Metropolitana per il finanziamento dell’iniziativa. Un ringraziamento speciale è stato rivolto a Lucio Esposito, per la sua professionalità e disponibilità, e al maestro Paolo Scibilia, figura centrale dell’evento musicale.

L’attesa per il concerto del maestro Scibilia era palpabile nell’aria. La sua esibizione, prevista per le 11:30, ha rappresentato un ulteriore motivo di richiamo per il pubblico presente, che ha potuto così godere di un’esperienza completa tra arte, storia e musica.

L’iniziativa del “ArcheoAperiMusica” a Villa Fondi si conferma un appuntamento imperdibile per chi desidera scoprire o riscoprire le meraviglie del territorio sorrentino, grazie alla passione e all’impegno di figure come il vicesindaco Iaccarino e il direttore Di Brino, capaci di trasformare un luogo di cultura in un vibrante centro di aggregazione.

Il maestro Paolo Scibilia, reduce da significative esperienze in Cina, ha aggiunto un aneddoto sul suo recente passato professionale. “Per fortuna, quell’isolamento cinese è terminato,” ha commentato sorridendo, alludendo a un periodo trascorso all’estero.

Giovanni Iaccarino ha poi espresso la sua soddisfazione per il successo pluriennale della manifestazione. “Sono felicissimo che siamo arrivati alla quinta edizione e ci tengo a precisare che la prima edizione è stata creata grazie alla sensibilità dell’attuale vicesindaco del Comune di Piano di Sorrento, Giovanni Iaccarino,” ha sottolineato, ricordando le origini dell’iniziativa. “Dopo una parentesi, la manifestazione è stata ripresa e, come hanno giustamente evidenziato i media, si tratta di un evento di collaudato successo perché unisce la bellezza dei luoghi e dei paesaggi, l’interesse per i beni archeologici custoditi in questo museo e la buona musica. Infine, la possibilità di una degustazione aggiunge un ulteriore momento di convivialità.”

L’attenzione si è poi spostata sul maestro Scibilia e sulle sue esperienze internazionali. “Maestro,” ha incalzato l’intervistatore, “sappiamo che ha diretto opere italiane e interpretato canzoni del nostro repertorio su palcoscenici cinesi. Come ha reagito il pubblico?”

“Il pubblico ha reagito meravigliosamente,” ha risposto con entusiasmo il maestro Scibilia. “Non abbiamo eseguito soltanto repertorio italiano, ma anche brani della loro tradizione. Tuttavia, ciò che ha dato particolare valore e spessore alla mia esperienza è stato il fatto che, per la prima volta, un italiano veniva a dirigere parte del patrimonio musicale di quella terra. Si è creato un bellissimo connubio di culture tra Italia e Cina.”

Interrogato su eventuali progetti futuri, il maestro ha confermato con un sorriso: “Sì, sì, ritornerò.” Il vicesindaco Iaccarino ha poi aggiunto un’importante novità: “Maestro Scibilia è qui di passaggio, perché è pronto per partire con nuove avventure. Domani partirà per Dubrovnik per siglare un accordo di cooperazione tra la Società dei Concerti Sorrento e l’Orchestra Sinfonica di Dubrovnik, in collaborazione con le autorità locali.”

Guardando verso l’esterno, il vicesindaco ha concluso con un accenno ai futuri eventi estivi: “Queste scalinate sono il nostro palcoscenico estivo. Immaginate, qui davanti si siedono circa 500 persone e qui si svolgeranno una serie di spettacoli a partire dal mese di giugno” lasciando intendere un calendario ricco di appuntamenti culturali nella suggestiva cornice di Villa Fondi.

Il vicesindaco Iaccarino ha poi espresso la volontà di ampliare ulteriormente l’offerta culturale legata al museo. “Vorremmo collaborare anche con gli spettacoli che si svolgono nel pomeriggio e nella sera,” ha annunciato con un’idea precisa in mente. “Ci siamo detti tante volte che, anziché mantenere il personale qui nelle ore più calde, quando la gente è al mare, potremmo eventualmente diversificare gli orari, aprendo prima dello spettacolo e anche durante lo spettacolo.”

Ha poi aggiunto, con un occhio alle risorse disponibili: “È una cosa fattibile, giochiamo questa carta compatibilmente con le nostre possibilità e con quelle del Ministero. Credo che sia la Soprintendenza che l’amministrazione abbiano tutto l’interesse, il piacere e proprio la volontà di valorizzare questo museo.” Il vicesindaco ha tenuto a sottolineare l’unicità del sito: “Questo museo, l’unico museo pubblico – vorrei ricordarlo – l’unico museo pubblico della penisola, racchiude tutte le testimonianze archeologiche finora scoperte ed è quindi un punto di riferimento fondamentale.”

Con un tono di orgoglio, ha poi descritto la vivacità culturale che anima Villa Fondi: “Consentitemi anche un po’ di tessere le lodi di questo posto meraviglioso. Credo che nessun altro ente qua faccia il concerto all’alba, qua facciamo la Notte della Musica su queste terrazze e arrivano, insomma, spettacoli teatrali, spettacoli… e abbiamo già pronto il programma, eh, gran parte, quasi tutto pronto per la Festa Europea della Musica.”

L’attenzione si è quindi spostata sul concerto imminente e sui protagonisti. Il maestro Scibilia ha presentato con entusiasmo gli artisti: “Allora, Roberto Metro e Lina Foti sono un duo consolidatissimo che ha praticamente più di 30 anni di attività. Sono di origine messinese ed entrambi insegnano al Conservatorio di Musica di Messina. Il programma è molto, molto piacevole. D’altronde, la scelta di programmi facilmente accessibili al pubblico è la formula vincente anche di questa rassegna. Faremo un viaggio nell’opera e nell’operetta, quindi brani estremamente noti, però in una versione inusuale che è quella del pianoforte a quattro mani, e sarà sicuramente di grande successo e apprezzamento.”

“Grazie, maestro,” ha concluso l’intervistatore, preludendo all’imminente evento musicale che avrebbe arricchito ulteriormente la già intensa giornata culturale a Villa Fondi.

 

La visita guidata all’interno del Museo Georges Vallet ci conduce alla scoperta di un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’archeologia locale. “Georges Vallet, un francese che ha trascorso gli ultimi vent’anni della sua vita qui a Massa Lubrense,” spiega con passione il direttore Di Brino, “ha stimolato una serie di giovani ragazzi, poi diventati archeologi, a intraprendere e a conservare le testimonianze trovate sul territorio.”

Il direttore sottolinea un aspetto cruciale: “È vero che questo è il museo archeologico della penisola sorrentina, però le cose più interessanti non stanno tutte qua. Ce ne sono alcune, ma non riesce a racchiudere tutto. Pensate che negli antichi alberghi sorrentini sono conservati reperti archeologici di grande eccezionalità e quindi c’è un’archeologia sparsa sul territorio.”

Raccontando una tappa fondamentale per la nascita di un polo museale: “Quando nel ’92 si tentò di mettere insieme, con una mostra, per spingere il Comune di Sorrento a creare un museo all’interno di Villa Fiorentino, fu fatta questa mostra chiamata proprio ‘Surrentum’. Ma a conclusione dell’esposizione, dopo quattro mesi, fu liberato il tutto. Nessuno degli amministratori politici pose il veto e chiese che rimanesse in quella struttura un vero e proprio museo. Ecco perché abbiamo un’archeologia sparsa sul territorio.”

La visita prosegue con l’illustrazione dei pezzi più pregiati custoditi nel museo.  “È un prodotto del secondo secolo dopo la nascita di Cristo. Il marmo è prettamente pentelico. Che significa pentelico? Che arriva dalle montagne alle spalle di Atene. Quindi è lo stesso marmo con il quale è stato costruito il Partenone di Fidia nella Grecia.”

Spostando l’attenzione su un altro reperto di notevole valore: “Dall’altro lato invece, parlando di tufo, abbiamo quella che viene chiamata il cenotaffio di Re Liparo, il fondatore della penisola sorrentina della città di Sorrento. È una leggenda che trova una certa applicazione. Questi quattro leoni hanno una storia molto particolare e lunghissima.

Il racconto si fa ancora più affascinante quando si narra le vicissitudini legate al ritrovamento e alla conservazione di questi leoni in tufo. “Perfino passati tra le mani e tra lo studio di Paola Zancani Montuoro, un’archeologa che è sull’altro versante del rivo, giusto di fronte a noi del Pizzo. Paola Zancani Montuoro nel 1901 nasce e negli anni ’20 frequenta già il dottorato di ricerca in Grecia, donna, eh, attenzione, Paola Zancani Montuoro, una storia tutta particolare di queste vicissitudini.”

“Paola Zancani Montuoro li vede, glieli portano dei maestri muratori, un imprenditore edile e un antiquario e li invitano ad acquistarli. Paola ne capisce l’importanza, non sa precisamente da dove vengono perché viene mascherato questo ritrovamento. Li fa acquistare dallo Stato attraverso lunghe vicissitudini per un milione di lire di allora, 1962, e lo Stato li acquisisce e li spedisce al Museo di Villa Giulia che è espressamente dedicato agli Etruschi, perché erano sicuri e convinti, attraverso la palmetta, attraverso il sistema di raffigurare una tomba, che fossero di mondo etrusco.”

La storia prende una svolta inaspettata. “Ebbene, sono stati 22 anni nei depositi di Villa Giulia. Poi qualcheduno, un professore emerito che ebbe modo di dirigere quel museo, disse: ‘Questi non sono espressamente etruschi, rimandiamoli nel posto dove sono stati trovati, dove c’era questo museo pronto ad accoglierli’ e sono stati sistemati in esposizione. Praticamente è la tomba di Re Liparo.”

Infine, si conclude con una nota sul materiale geologico caratteristico della zona: “Il tufo che caratterizza la nostra zona è un tufo che molto probabilmente ci porta a Castellammare, in una località particolare che si chiama via Santa Maria delle Grazie, che è una strada che da Castellammare porta su in alto fino a Piemonte per poi sfociare nella costa sorrentina.” La visita si conclude così, lasciando nei visitatori la consapevolezza della ricchezza storica e archeologica di questo angolo di Campania, custodita con passione e competenza nel Museo Georges Vallet.

Prossimo appuntamento  Domenica 11 maggio 2025 ,

ore  10.30 Museo Georges Vallet  La Necropoli di Trinità

ore 11.30 TRIO NUAGES
Michele Menardi Noguera – flauto traverso- Ivana Zincone – pianoforte
Flavio Menardi Noguera – testi e voce narrante “Dall’alba al tramonto”:
Suggestioni in musica, poesia e immagini.













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