Un viaggio nel passato di Positano, attraverso i volti e le storie di personaggi che hanno segnato la vita del paese. Scopri i ricordi di un tempo raccontati nel Blog di Ferdinan da Mario Attanasio.
Nel suo blog, Il Blog di Ferdinan, Mario Attanasio ha recentemente approfondito un tema affascinante: i vecchi personaggi di Positano. Dopo aver esplorato i detti positanesi, Attanasio ha deciso di fare un tuffo nel passato, riportando alla memoria i volti e le storie di quei personaggi che, con le loro stranezze e la loro vita quotidiana, hanno reso Positano unica. Come lui stesso ammette, l’elenco non può che essere incompleto: la memoria, infatti, ha i suoi limiti, e in un paese come Positano, con tanti quartieri diversi, non è mai facile riuscire a conoscere tutto e tutti. C’era una certa separazione tra i quartieri e una rivalità tra di essi che, sebbene non più così evidente, in passato ha caratterizzato profondamente la vita sociale. Attanasio, che proviene dal quartiere della Marina, ci racconta i suoi ricordi, con l’ammissione che i suoi ricordi sono legati a quel luogo, che, come gli altri, era un vero e proprio “paese nel paese”.
Personaggi che hanno fatto la storia della Marina
Il primo personaggio che Attanasio ricorda è Luigi Fiorentino, meglio conosciuto come Vischitiello. Gestiva lo stabilimento balneare sulla Spiaggia Grande, un luogo che per molti ragazzi del paese, tra cui Mario, rappresentava il cuore delle estati. Vischitiello non era solo il titolare dello stabilimento, ma anche una figura simbolo della spiaggia, attorno alla quale ruotavano giochi, risate e incontri. Andrea, il figlio di Luigi, dava una mano al padre e tutti noi, un po’ per amicizia, un po’ per svago, ci mettevamo a disposizione. Lo stabilimento era il punto di ritrovo, il posto dove passare il tempo tra un bagno e una chiacchiera, cercando anche di fare qualche incontro interessante.
Accanto a lui c’era “L’Ortolano”, alias Russo, un uomo che gestiva l’ultimo stabilimento balneare in fondo alla spiaggia. Attanasio non ricorda il suo nome di battesimo, ma il soprannome era abbastanza indicativo del suo mestiere. Russo era anche padre di due figli curiosamente soprannominati: Bolas, ispirato dal celebre calciatore del Napoli, e Mistone, probabilmente per via di un gioco sudamericano che appassionava i ragazzi. Il suo stabilimento era più discreto, ma comunque frequentato, e la sua famiglia era conosciuta in tutto il paese.
Un altro personaggio che fa parte dei ricordi di Attanasio è Giovanni Capraro, detto Pachialone, titolare del terzo stabilimento sulla Spiaggia Grande. Con un carattere burbero e spesso intransigente, Pachialone era una figura che tutti, bambini e adulti, cercavano di evitare. Nonostante la sua natura un po’ scontrosa, il suo stabilimento faceva parte del panorama estivo di Positano, e anche lui, a modo suo, contribuiva al fascino del luogo. Non poteva mancare, tra i personaggi bizzarri della zona, Sciusciello, un pescatore che aveva vissuto per un po’ in Tasmania e che, al suo ritorno, sembrava un po’ “stranito” da quell’esperienza. La sua figura non passava inosservata, e la sua particolarità lo rendeva un personaggio indimenticabile per chi frequentava la spiaggia.
Poi c’era Stagnera, un vecchio pescatore che, come suggerisce il suo soprannome, era inseparabile dalla sua barca. Di lui si raccontava che non scendeva mai dalla barca se non per essere trascinato a riva, divenendo così una delle figure più nostalgiche della spiaggia di Positano. Ma forse il più curioso di tutti era Tatore ‘e Chichieppe, il matto del paese. Un personaggio istrionico, sempre pronto a farsi prendere in giro senza mai perdere il sorriso. Dormiva sotto la tettoia del Black, l’unico caffè-pasticceria insieme alla Buca di Bacco, e la sua presenza era tanto una fonte di ilarità quanto di curiosità. Si divertiva immensamente a essere preso in giro, diventando un simbolo di leggerezza nel cuore di Positano.
Altri personaggi che hanno fatto la storia di Positano
Attanasio continua la sua lista con Nicola ‘O Scem’, una delle figure più bizzarre e divertenti di Positano. Era il “scemo del paese”, ma in realtà il suo titolo era più un gioco che una vera etichetta. La sua passione era il gioco dello “Schiaffo”, dove il malcapitato doveva indovinare chi gli avesse dato un ceffone sulla mano. E ovviamente, Nicola finiva sempre sotto la mano di qualcun altro, scatenando risate a non finire. Un altro episodio che lo contraddistingueva era quando andava a pescare dalla banchina: una volta gli misero una gallina attaccata all’amo, e lui, tutto contento, esclamò: “T’è piaciut’ ‘o pane, è ‘o vero?”. Nicola era un personaggio che, pur essendo in qualche modo emarginato, era amato e cercato da tutti per il suo spirito e la sua semplicità.
Non meno importante nella memoria di Attanasio è Nicola ‘e Don Paolo, un pescatore di Fornillo che aveva la sua postazione sotto la grotta all’inizio della spiaggia. Qui passava le giornate aggiustando le reti, sempre accompagnato da un buon fiasco di vino che sembrava non finire mai. Era una figura storica di Positano, un uomo che, pur non cercando fama, rappresentava una parte essenziale della tradizione locale. Vicienzino Ferraioli, altro storico personaggio, era il noleggiatore di barche per eccellenza. Il suo ombrellone era sempre pieno di persone, e soprattutto all’ora di pranzo, quando sua moglie Angelina arrivava con il “maccaturo” (una pasta preparata con il pomodoro) e una bottiglia di vino, l’atmosfera era sempre conviviale e allegra.
Infine, non si può dimenticare ‘O Capurale, il titolare del ristorante omonimo, famoso per un piatto che divenne un simbolo: la “Caporalessa”, un piatto di pasta con melanzane e mozzarella che aveva conquistato tutti. Il suo ristorante, insieme alla Buca di Bacco, era un punto di ritrovo per tutti gli abituali della spiaggia. Il capo cameriere, Capaianca, era un altro personaggio indimenticabile, noto non solo per il suo incarico, ma anche per il suo carisma e il suo fascino, tanto che veniva spesso visto come un conquistatore di turiste in cerca di evasione.
Questi personaggi, ciascuno con la sua storia e il suo carattere, hanno lasciato un segno indelebile nella storia di Positano. Mario Attanasio, nel suo blog Il Blog di Ferdinan, invita chiunque abbia ricordi di quei tempi a condividere le proprie storie, affinché la memoria collettiva di Positano continui a crescere e arricchirsi, mantenendo viva l’anima del paese.